sabato 27 ottobre 2007

Il mal di testa che fa bene alle aziende.

Dunque... giovedì sera sono tornata alle 3, dopo 3 cocktail in openbar alla festa sony walkman.

Una vera festa like no others®.

Organizzata con radio deejay. Pubblicizzata alla radio, con diversi passaggi al giorno, con un gioco online per vincere gli ingressi. Una festa troppo pubblicizzata per poter pensare ad un passaparola che portasse gente. Ne abbiamo sentito parlare in tanti, in maniera poco accattivante.

Una festa per un marchio va pensata esattamente come un qualcosa di esclusivo.

Non si vendono vini da 700 euro la bottiglia con pubblicità radiofoniche. Non si vende una festa esclusiva con promo radio.
I vini per gli estimatori, vengono promossi ( e non venduti) da altri estimatori, che ti parlano talmente tanto bene di quella casa vinicola in portogallo che produce 100 bottiglie buone all'anno da farti pensare che se ami il vino e ti reputi un estimatore non puoi non averne un paio in casa.
Lo stesso succede per le feste.
Non mi sento tutti i giorni con Linus, Albertino non è il mio migliore amico.
Anche se sento radio deejay tutti i giorni, questo non vuol dire che sia il canale adatto a promuovere la mia festa.
Ieri sera c'erano due feste:
la festa di burton e la festa di untho.
La prima al desade, la seconda al t35. Diverse. Ma entrambe da mal di testa che fa bene alle aziende. La seconda più della prima.
Queste 2 società non hanno acquistato spazi media, non hanno lavorato con radio famose. Hanno lavorato con le persone che ti chiamano al pomeriggio. Di cui ti fidi. Spendendo dei soldi, certo, ma sui mezzi giusti ed in questo caso i mezzi non sono i canali classici ma le persone. Ottimizzando davvero l'investimento perchè oggi è tutto un
" che cosa hai fatto ieri?"
" azz lascia stare non mi sono ancora ripigliato"
"??"
" eh sono andato alla festa di UNTHO, non puoi capire:open bar pieno di gente, posto fichissimo!! Ho ancora MAL DI TESTA."

Organizzare una festa è come lanciare un virale. E' una comunicazione non convenzionale.

Prima cosa la festa deve essere di qualità. Content is king torno a dire.

Seconda cosa la devi far propagare con i seeders della realtà: i pr.

Terzo elemento fondamentale: inviti.

Quarta cosa fondamentale: l'open bar. Che renderà la festa fichissima cmq nel caso in cui il quinto elemento dovesse mancare..

Quinto elemento: la line up. Se ho anche un dj bravo, la festa sarà super. E non sto parlando, tornando al parallelo del vino, di una bottiglia buona che compro all'esselunga, ma di un dj che non si trova nel mass market.

Questi elementi devono rispettare anche la sequenza temporale.

Se ho degli inviti introvabili ma nessuno sa della festa, nessuno verrà alla mia festa. Esattamente come un virale ho bisogno di una comunicazione teaser, che crei attesa e che mi sia data da persone di cui mi fido, perchè sono stata ad altre loro feste ed il giorno dopo avevo il mal di testa.

Altra considerazione importantissima. Per organizzare una festa ci vogliono dei soldi. Esattamente come per un virale. Pochi soldi. No migliori pr, no open bar, no line up, no successo.

Quanti soldi? Non ha senso chiederlo. E' come chiedere quanto costa un film pubblicitario. Vuoi un testimonial? Lo vuoi girare a Mosca? Con Spike lee?


Ultima considerazione. Le feste come i virali non funzionano per tutti i brand. E non perchè non potrebbero funzionare ma perchè non tutti i brand sono pronti ( sono abbastanza coraggiosi) per investire nel non convenzionale. Non hai certezze*, è un rischio, non si può organizzare tutto tutto tutto. Non posso preoccuparmi del fatto che se faccio una festa open bar non sono etico. Non posso pensare che ci potranno essere solo 1000 persone ed ho investito 30.000 euro con un costo contatto di 30 euro a contatto. Perchè non faccio una festa per vendere un prodotto, faccio una festa per il brand, per la sua diffusione, per portarlo davvero nella vita delle persone.

Faccio una festa perchè qualcuno brindi con il mio brand.

Se penso alle feste fighe, da mal di testa del giorno dopo mi vengono in mente marchi con un approccio molto giovane e soprattutto marchi in fase di crescita per cui il rischiare è un'opportunità.
Alcuni esempi?
Untho, Burton, Nike ( per pochi pochi pochi eletti), Diesel, Nokia, Bacardi, Absolut Vodka, Pig Magazine, Bastard, Vice, Redbull, Wrangler.

Da Mal Di Testa.

Qualcuno avrà notato che nella lista degli elmenti fondamentali manca qualcosa... la gnocca... mmm.. non so perchè ma alle feste di questi marchi c'è sempre una buona proporzione tra i due generi, forse non ci sono escort da urlo.. ma giuro hanno spesso i tacchi a spillo e bevono più di un maschio!!

Odio il social network ma amo andare alle feste. Non guardo la Tv, ma amo andare alle feste. Ascolto la radio ma non la sento. Ho 26 anni. Faccio parte della generation me. Sono il vostro target. Colpitemi di mal di testa e vi sarò fedele.. almeno fino al prossimo party.



Mrs. Wallas.





*non mi fido di un centro media che mi garantisce una copertura su un mezzo come la TV, che oramai non ha più contenuto.







2 commenti:

Anonimo ha detto...

Miiii che palle una ragazzetta sempre col mal di tesssssta! Ho capito perchè non vi sposa più nessuno! hai anche sempre le occhiaie?!?!

MissTacchiASpillo ha detto...

Sì e al lunedì sono sempre nervosa.. per cui..Vaffanculo!
;-)